La chiesa di Sant’Antonio Abate si trova fuori dal centro storico di Bortigali. Per le sue dimensioni ridotte può essere considerata una cappella. Una particolarità che la rende suggestiva è che la sua parte posteriore è quasi interamente scavata nella roccia. All’interno l’altare possiede tre nicchie, in una delle quali è collocata la statua lignea di San Barnaba: essa proviene da una chiesa un tempo esistente in cima al monte Santu Padre. Noto anche come S. Antoni de su fogu, Sant’Antonio Abate viene festeggiato a Bortigali la prima domenica dopo il 17 gennaio: in quell’occasione nella piazza centrale del paese viene accesa la tuva, il grande fuoco che richiama il racconto della tradizione. Narra infatti la leggenda che il santo abbia rubato dagli inferi una scintilla e che l’abbia trasportata con un bastone di ferula per donarla agli uomini oppressi da temperature glaciali. Il rito del falò ha probabilmente nell’isola origini protosarde, ed è stato poi successivamente acquisito dalla religione cristiana. I festeggiamenti di gennaio segnano l’inizio del Carnevale. Il santo in Sardegna è anche considerato il protettore del bestiame.
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