All’interno del centro abitato di Borore, all’incrocio tra la via omonima e via San Giorgio, si trova l’area archeologica di Cresia Etza. Il toponimo, che in lingua sarda significa “chiesa vecchia”, fa riferimento alla chiesa di Santa Maria degli Angeli, di cui sopravvive in loco il rudere della torre campanaria a canna quadrata. I resti del campanile si trovano all’interno di un’area verde, circondati da un muretto di contenimento riempito di terra. La tradizione orale tramanda la presenza nella zona di un’area cimiteriale e di un altro edificio di culto, intitolato a San Giorgio. Testimonianza dell’esistenza della chiesa di Santa Maria è data alla voce “Borore” del dizionario Angius/Casalis, scritto alla metà dell’Ottocento. Negli anni ’80 i lavori per la realizzazione di un giardino pubblico hanno in parte alterato la zona. Recenti scavi hanno comunque consentito di individuare l’impianto basilicale dell’antica chiesa, e di recuperare alcuni reperti in ossidiana e ceramica, che meritano un approfondimento degli studi.
Via San Sergio, 08016 Borore, Sardegna Italia
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